Industriale o artigianale. Con l’ avvicinarsi delle feste è questo il dubbio da risolvere a proposito di panettoni e pandoro. Il prezzo indubbiamente è favorevole al prodotto industriale, anche perchè nei supermercati viene ulteriormente ribassato per fare da ” prodotto civetta” a favore di altri acquisti. La qualita’ fa pendere la scelta verso quello artigianale, piu’ curato, con ingredienti di qualita’ migliore o anche semplicemente con decorazioni e confezioni piu’ ricche ed in tema con il periodo festivo. Per aiutare a risolvere il dilemma ecco manifestazioni come ” Panettone in vetrina” al Palared di Pinerolo, nel torinese, la capitale del panettone piemontese. Era il 1922 quando il pasticcere Pietro Ferrua lancio’ sul mercato un panettone basso con la glassa di nocciole Piemonte. Un successo immediato che gli fece ottenere la patente di ” fornitore della real casa Savoia” e lo trasformo’ in industriale famoso anche fuori regione e all’ estero. Il panettone Galup ha portato avanti questa tradizione sino a quando la crisi ha quasi causato il fallimento dell’ azienda. Dopo un periodo di chiusura l’ eredita’ è stata raccolta da una cordata di 4 giovani industriali torinesi ( Paolo Covelli, ad, poi Pietro Drago, Valter Rabaioli e Giovanni Tonno) che hanno puntato sulla tradizione ed hanno idee chiare sulla filosofia aziendale partendo dalla selezione e dalla cura nella scelta delle materie prime. Poi per rilanciare il marchio hanno anche deciso l’ apertura di punti vendita monomarca fuori da Pinerolo. Il primo pochi giorni fa a Torino, in centro ovviamente, in via Maria Vittoria. Al Palared, per valorizzare e promuovere il panettone artigianale, erano numerosi i maestri panificatori e pasticceri che hanno esposto i loro prodotti e che sono arrivati non solo dal Piemonte ma da tutto il nostro Paese, moltissimi quelli selezionati dalle guide del Gambero Rosso per essere tra i migliori della penisola.. In tutto piu’ di una trentina . Dal grossetano Corsini a Fiasconaro, di Castelbuono, presso Palermo. Dalla pasticceria del Giamberlano, di Pavullo, presso Modena, a quella Morandin, di Saint Vincent. Da Pepe, in provincia di Salerno, a Tagliafico, di Genova. E ancora l’ Agroalimenta di Giovanni Genovesio, di Cavour , la pasticceria Pagnani, presso Ancona e Scar Pier , di Badia Polesine ( Rovigo), e moltissimi altri. In abbinamento a panettoni, pandori e pandolci ecco il Moscato d’ Asti Docg, il Brut metodo classico VSQ 2009, il Barolo chinato di Francesco Scanavino, una birra spumantizzata , la frutta candita di Giuso e altre prelibatezze.
Renato Girello .
Panettone in vetrina 2013 – Pinerolo (TO)