Una festa per chi ama i sapori e i saperi del formaggio.
Così Carlin Petrini, il gran patron di Slow Food, ha definito la kermesse di Cheese, dedicata ai prodotti del latte di tutto il mondo, che per quattro giorni ha fatto arrivare a Bra, nel cuneese, decine di migliaia di visitatori non solo italiani, e centinaia di giornalisti dai cinque continenti.
E’ un appuntamenti che si ripete ogni due anni, da nove edizioni, e che quest’ anno ha voluto mettere in primo piano la difesa dei prodotti a latte crudo ( per la prima volta non erano presenti formaggi a latte pastorizzato), poi la tutela di pascoli e alpeggi, infine la dignita’ del mondo pastorale, vale a dire gli ingredienti fondamentali per fare i migliori formaggi del pianeta.
Novita’ di questa edizione di Cheese, a Bra, è stata la tutela della biodiversita’ alimentare attraverso il progetto dell’ Arca del gusto, un’ arca metaforica su cui i visitatori erano invitati a portare i prodotti in via di estinzione, o comunque piu’ a rischio, ma anche il formaggio che ciascuno amava o apprezzava di piu’.
In esposizione, degustazione e vendita, formaggi dai cinque continenti, anche se la parte del leone l’ hanno fatta i piemontesi. La regione, infatti, puo’ vantare 19.000 aziende con allevamenti. In Piemonte ci sono 160.000 vacche da latte, su circa 900.000 capi bovini, che producono quasi 7,6 milioni di quintali di latte all’ anno, (vale a dire l’ 8% del latte prodotto in Italia). Nel 2012 il valore dell’ export dei formaggi piemontesi è stato di quasi 250 milioni di Euro, corrispondente al 10% dell’ export formaggi italia.
Su 46 DOP nazionali sono 9 i formaggi piemontesi a denominazione di origine protetta, mentre sono addirittura 60 quelli riconosciuti dalla regione come prodotti agro-alimentari tradizionali.