L’ Italia è un paese dalle mille sfaccettature e ognuna identifica un territorio, con i suoi usi, costumi, abitudini alimentari. E così, anche se ora si tentano spesso varianti, la caratteristica principale rimane come un marchio di fabbrica, che si deve tutelare e valorizzare. Questo vale a maggior ragione per i vini di un territorio, che ne raccontano la storia attraverso i secoli. Il Friuli Venezia Giulia è da sempre terra di grandi bianchi, apprezzati in particolare dalle corti di tutta Europa. Vini che nascono spesso da un blend di diversi vitigni che creano un prodotto di grande qualita’ per aromi, profumi e persistenza, e che regge anche un notevole invecchiamento. Se a tutto questo si unisce un gruppo di viticoltori che amano, in modo persino esagerato, il loro territorio e questi vini, il risultato è ” Collio vitae “, cinque produttori che condividono un obiettivo comune, far conoscere ed apprezzare in tutte le sue sfaccettature il Collio. Roberto Picech ( per cui il Collio è semplicemente un modo di vivere) , Dario Raccaro ( che è anche presidente dell’ enoteca comunale di Cormons ), Edi Keber ( praticamente produce solo Collio ), Damian Princic ( dell’ azienda Colle Duga , l’ evoluzione rispetto alla tradizione), e Damijan Podversic ( il suo vino ha come minimo 3 anni di invecchiamento e le vigne hanno una resa bassissima per la sua scelta di vendemmiare molto tardi ). Cinque uomini differenti ma uniti in un cammino comune. Voler far conoscere la propria terra ed il suo vino. Come un altro personaggio che è possibile incontrare sulle colline attorno a Cormons, che portano al confine con la Slovenia, a La Subida, Josko Sirk, produttore di aceto da uva intera che coltiva in un suo vigneto e che affina tre anni in piccole botti.
Renato Girello.