Se Torino e il Piemonte la hanno fatta da padrone anche in questa decima edizione del Salone del Gusto per spazi occupati e numero del presidi, le altre regioni italiane non hanno certo rinunciato alla lotta, e tutte hanno portato i loro prodotti di qualita’ ma anche gli ultimi scoperti, perchè in questa grande kermesse gastronomica trovassero spazio e visibilita’. Grande spazio allora alla pasta artigianale di qualita’, fatta con i metodi di una volta ma con la sicurezza che offrono le nuove tecnologie, e poi la riproposizione delle antiche farine. Così l’ olio di oliva, che cerca di reagire alle sempre numerose frodi commerciali, valorizzando le piccole realta’ di ogni singola regione dove si produce. La riscoperta di varieta’ di aglio o di cipolle, i mieli, le birre artigianali, i formaggi, i salumi. Sono infinite le proposte che si colgono aggirandosi per gli stand del Lingotto che ancora una volta ha saputo far da collettore al meglio che l’ uomo riesce a far esprime dalla terra che ci nutre, e ci nutrira’ ancora, si spera, per moltissimi anni, se non la lasceremo inquinare e distruggere dai nostri simili.
Renato Girello