Da 65 anni Carmagnola, nel torinese, propone ai visitatori un territorio ed una gastronomia invidiabile che in soli dieci giorni creano le premesse per far girare l’ economia di un intero anno. Non è una esagerazione ma gli effetti, diretti ed indiretti, dei 10 giorni della Sagra del peperone che ha contribuito a far conoscere la citta’ e le sue attivita’ economiche ben oltre i confini della regione. Una manifestazione che si mantiene da sola, grazie alle sponsorizzazioni che arrivano a superare i 100 mila Euro. Che 5 anni fa è riuscita ad entrare nel Guinnes del primati grazie alla preparazione della peperonata piu’ grande del mondo. Che da 4 anni è riconosciuta come manifestazione fieristica di livello nazionale. Che offre spettacoli in grado di richiamare migliaia di spettatori che poi hanno la possibilita’ di ammirare un centro storico ricco di palazzi e musei. Così per questa edizione la citta’, insieme a Turismo Torino, hanno organizzato un tour per giornalisti e blogger per far scoprire le ultime novita’ cittadine o valorizzare quelle meno conosciute. Ecco allora ” C’era una volta una ricetta” laboratorio agro-alimentare artigianale, attivo da un anno, che propone specialita’ piemontesi, dalle mostarde alle confetture di frutta, dagli antipasti sott’ olio a creme e biscotti. Per ricordare un recente passato ecco il museo della canapa. Sul territorio infatti si coltivava e lavorava la canapa per farne cordami per navi e velieri. Ma c’è anche il museo dell’ orticoltura, con le antiche macchine per lavorare la terra. All’ ospitalita’ provvedono anche gli agriturismi, come ” La Ca Veja” dove i proprietari, che sono anche coltivatori dei famosi peperoni di Carmagnola, ( fra cui il Corno di bue, presidio Slow Food) , propongono la cucina tradizionale piemontese.
Renato Girello